Lo Stato rifinanzia il bonus pubblicità estendendolo al 2021 e 2022 nella misura unica del 50 per cento dell’intero investimento effettuato su quotidiani, riviste e periodici anche online.
È la legge di bilancio 2021 a confermare l’incentivo escludendo però le emittenti radiotelevisive.
Il credito d’imposta, riconosciuto a imprese e professionisti in attività promopubblicitarie, varrà dunque per il 2021 e 2022, entro il limite massimo di 50 milioni di euro per ciascun anno.
Cosa si prevede
In pratica – come spiega Pmi.it – viene riproposto per un biennio il meccanismo più favorevole introdotto nel 2020 dal Cura Italia. Resta ammessa la stampa, cartacea e digitale. Inoltre, per ottenere il bonus pubblicità, non è più richiesto il requisito dell’incremento minimo dell’1 per cento di spesa rispetto all’anno precedente.
Il legislatore conferma le risorse già previste nel 2020: 50 milioni (degli 85 milioni totali, 35 spettavano all’emittenza radiotelevisiva).
Nel caso in cui venga superato il plafond di risorse, si stabilisce che si procederà con una ripartizione
percentuale (per cui, sostanzialmente, scende la percentuale di credito d’imposta disponibile per ciascun richiedente, in base al numero di domande presentate).
Procedura
Il credito d’imposta si utilizza esclusivamente in compensazione, attraverso
il modello F24: la domanda si presenta all’Agenzia delle Entrate attraverso apposita procedura telematica.
Di norma (2020 a parte, causa Covid), si invia una comunicazione dal primo al 31 marzo dell’anno per il quale si chiede l’agevolazione, poi una dichiarazione nel mese di gennaio dell’anno successivo che attesta gli investimenti effettuati.
Le modalità attuative restano quelle previste dal Dpcm 90/2018. Sul portale del Dipartimento per l’editoria si possono consultare tutti i provvedimenti normativi e di prassi, schede riassuntive e FAQ con risposte ai principali dubbi.
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